14 Aprile 2024

Dalla vaporizzazione del legno all’essiccazione

Quando si dispone di legno fresco di taglio, in qualsiasi formato esso si trovi, va sottoposto a specifici processi di essiccazione, in modo che i massicci contenuti d’acqua al suo interno vengano condotti a un livello tale da consentirne l’utilizzo. Incomac non perde mai occasione per parlarvi di questo procedimento fondamentale, che però deve essere preceduto da altri processi preparatori: o lo spruzzaggio ad acqua o, nel caso sia necessario agire in maniera più rapida, la vaporizzazione del legno. Cogliamo dunque l’occasione per trattare più nel dettaglio quest’ultima tipologia di trattamento, andando ad analizzare anche le soluzioni Incomac a riguardo.

Perché la vaporizzazione del legno è utile nel processo di essiccazione

Cominciamo con lo spiegare perché è di primaria importanza anteporre, all’essiccazione, una vaporizzazione oculata ed efficace. Nel momento in cui il legno viene tagliato in natura, l’acqua al suo interno non è distribuita in modo omogeneo lungo tutto il tronco, ma presenta dei picchi di umidità sparsi qua e là. A causa di questo squilibrio acquoso, se si procedesse direttamente con l’essiccazione, si otterrebbe un legno compromesso da diffuse tensioni dannose nella sua struttura, non in grado di assicurare le prestazioni sperate. Questo è fondamentale per i legni più complessi da essiccare.

Per essiccare il legno senza difetti come crepe o deformazioni, bisogna utilizzare un procedimento intermedio come la vaporizzazione. Infatti si tratta di un processo che precede l’essiccazione , in linea di massima, consiste nel sottoporre il legno, riposto in apposite camere, a poderosi getti di vapore, i quali uniformano il contenuto acquoso al suo interno, creando i presupposti per un’essiccazione ottimizzata.

Tuttavia, dobbiamo anche precisare che la vaporizzazione è sì efficace, ma si utilizza nei casi in cui si desidera ottenere un processo di essiccazione più rapido. Il pre trattamento del legno avviene solitamente mediante la tecnica dello spruzzaggio ad acqua (in bassa o in alta pressione). Quest’ultimo processo consente di ridurre i tempi di condizionamento e di essiccazione almeno del 10%. Viene impiegato soprattutto per il trattamento dei legni dal maggiore spessore, particolarmente duri, o per i legni più “nervosi” quali, ad esempio, l’eucalipto. In tutti questi casi, il trattamento con acqua a pressione consente di rendere più efficiente la successiva essiccazione del legno grazie alla maggiore apertura dei pori del legno stesso.

Lo spruzzaggio è la soluzione comunemente utilizzata nel pre-trattamento del legno, ma la vaporizzazione rappresenta una soluzione migliore, sebbene utilizzata in minor misura. Tornando a quest’ultimo processo, infatti, possiamo affermare che i vantaggi da esso apportati non si traducono nella sola riduzione dei tempi, ma anche in altre due azioni benefiche di assoluta rilevanza:

  1. Modifica la colorazione naturale del legno, uniformandone le tonalità su tutta la superficie senza alcun intervento da parte di agenti chimici;
  2. Ammorbidisce le fibre legnose, consentendone così una lavorazione più facile nelle manipolazioni successive (comprese quelle che avvengono alla sfogliatrice o nella fase di impiallacciatura);

Alla luce di tutto questo, è evidente che la vaporizzazione costituisca un preambolo utile per l’essiccazione, la quale riesce a produrre risultati finali di qualità sopraffina anche grazie al processo che la precede.

Vaporizzazione diretta e indiretta del legno

La vaporizzazione avviene in speciali celle, nelle quali però il processo non si articola sempre alla stessa maniera. Infatti esistono due tipi di vaporizzazione:

  1. Vaporizzazione diretta. In questo caso il vapore viene immesso direttamente nella camera vaporizzante attraverso una serie di tubi perforati posti sotto alla catasta di legname, che giunge a contatto diretto con il vapore in quanto avvolta da una nube dello stesso (se il vapore venisse soffiato direttamente sulla catasta, si incorrerebbe in problematiche di essiccazione parziale o surriscaldamento. Ecco perché i fori dei tubi sono rivolti verso il pavimento della camera). C’è però una condizione che deve attuarsi affinché questo procedimento possa svolgersi al meglio: il vapore deve essere saturo ed espandersi nella cella fino a raggiungere il livello della pressione atmosferica. Se invece non tocca le quote di saturazione necessarie, è indispensabile inumidirlo: in questa fattispecie il vapore viene prima soffiato verso una canaletta colma d’acqua situata sotto i tubi;
  2. Vaporizzazione indiretta. Qui non avviene un’iniezione diretta nella cella di vapore saturo, ma lo si ottiene dall’evaporazione. Nelle camere a vaporizzazione indiretta infatti sono presenti delle vasche d’acqua, disposte sui tre lati (ad esclusione di quello della porta), sotto il livello del pavimento e della catasta, che devono essere portate ad ebollizione per ottenere il vapore necessario ai fini del procedimento. L’evaporazione, tradizionalmente, viene stimolata da batterie di riscaldamento immerse nei contenitori d’acqua, nelle quali possono scorrere, come agente termico, acqua surriscaldata, vapore o olio diatermico. In alcuni casi però la batteria nelle vasche può essere attivata dalla fiamma di un bruciatore a gas (vaporizzazione indiretta con bruciatore diretto). Ma, a prescindere dalle modalità con cui viene provocata l’ebollizione, in questo tipo di vaporizzazione è fondamentale che l’acqua nelle vasche venga mantenuta ad un livello costante.

Ognuno dei due processi assicura specifici vantaggi. Sul versante della vaporizzazione diretta, il vero plus è costituito dalla semplicità strutturale del sistema, in cui l’impianto dei tubi può essere implementato con una certa immediatezza. La vaporizzazione indiretta invece è preferibile sia perché tratta il legno in maniera mite, riducendo al minimo il rischio di danneggiamenti, sia perché consente il recupero della condensa, garantendo un rilevante risparmio energetico.

Le nostre soluzioni per la vaporizzazione 

Incomac è tecnologicamente all’avanguardia anche dal punto di vista della vaporizzazione. A testimoniarlo il suo impianto di vaporizzazione del legno ad alta temperatura Vap, in grado di trasferire ad ogni specie legnosa tutte quelle caratteristiche che devono essere presenti nel legno prima dell’essiccazione, dalla riduzione delle tensioni interne fino all’uniformazione del colore.

La nostra cella di vaporizzazione può essere alimentata da vapore, acqua surriscaldata o olio diatermico, oppure anche da sistemi di riscaldamento diretto a gas o gasolio, ed è caratterizzata da una peculiarità che, in quest’ambito, fa la differenza: l’alto isolamento termico. Il ciclo vaporizzante viene controllato in ogni istante da due sonde di temperatura, che consentono di gestirla al meglio in base alle esigenze del legno da trattare, e consiste nel ricreare un ambiente colmo di vapore saturo in cui la specie legnosa è esposta ad alte temperatura ed umidità. La durata del processo può essere regolata a seconda dello scopo finale del trattamento: gli impianti Vap, infatti, non si limitano solo all’uniformazione del colore, ma possono anche conferire particolari gradazioni cromatiche al legno. Contattaci per scoprire maggiori dettagli sul nostro macchinario di vaporizzazione!


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