22 Aprile 2024

L’essiccazione dei legni pregiati

Tra le innumerevoli varietà di legno esistenti, ce ne sono alcune che toccano delle vette prestazionali uniche e ricercate, sia a livello di funzionalità e robustezza, che di aspetto estetico: stiamo parlando ovviamente dei cosiddetti legni pregiati, i quali, pur declinandosi in diverse tipologie che analizzeremo nei prossimi paragrafi, hanno tutti il medesimo denominatore comune, la qualità sopraffina.

Questa deriva indubbiamente dalle caratteristiche naturali degli alberi da cui il legname in questione viene ricavato, ma c’è un fattore che non può non essere preso in considerazione: anche il legno più pregiato, nello stato in cui è reperibile in natura, non può essere utilizzato per scopi antropici, perché contiene eccessivi quantitativi d’acqua ed elevati tassi di umidità. Dunque, pure su questo versante, il processo d’essiccazione risulta decisivo: senza la rimozione del contenuto acquoso al loro interno, i vari tipi di legno pregiato non potrebbero concretizzare, in via definitiva, le proprie indiscutibili qualità.

Dall’ebano al mogano, alla scoperta dei legni pregiati 

Prima di analizzare, più nel dettaglio, l’essiccazione dei legnami pregiati, è necessario capire quali siano di preciso. Le specie sono numerose, pertanto elenchiamo di seguito le più note, quelle in cui è più facile imbattersi:

  1. Castagno. Questo legno, distinguibile per l’alburno (parte dell’albero appena sotto la corteccia) bianco, tendente al giallastro, e il durame (parte più interna) marrone chiaro, si distingue per la sua estrema resistenza e per la sua spiccata versatilità (può essere utilizzato negli ambiti più disparati: mobili, tetti, parquet, infissi, utensili da cucina ecc.), caratteristiche che accomunano tutte le sue varianti (europea, americana e giapponese, a seconda della provenienza);
  2. Noce. Diffuso in varie aree del mondo in zone collinari e di bassa montagna, si tratta di un legno che, alle tonalità giallognole dell’alburno e a quelle grigiastre del durame, abbina delle irregolari venature color fumo. Ha una buona resistenza meccanica, è molto sensibile all’umidità ed è gettonato soprattutto nel settore degli arredi di lusso. La sua specie più pregiata è quella europea, che precede il noce americano e il noce brasiliano;
  3. Rovere. Le sfumature cromatiche di marrone tipiche di questo legno cambiano a seconda della sua provenienza geografica (americana, europea o giapponese), ma, in ogni caso, duttilità, flessibilità, longevità e porosità lo riguardano sempre. Le tavole realizzate in rovere sono ideali per gli impieghi edilizi, mentre, a livello di arredamento, rappresentano un’ottima soluzione per il parquet;
  4. Mogano. Spostiamoci adesso nell’esotismo più puro: il mogano è un albero tropicale del Centro America, da cui si ricava un legno dalla durezza e compattezza di prim’ordine. È molto pesante e durevole, gode di una buona stabilità e sul fronte dell’estetica si segnala per l’inconfondibile impatto visivo che offre: del resto, le tonalità che lo colorano, spaziano dal giallo al marrone scuro, passando per il rossiccio. Viene impiegato soprattutto nel settore dei mobili di pregio, dove fa concorrenza al noce;
  5. Ebano. La raffinata eleganza del suo nero è conosciuta in tutto il mondo: è proprio la colorazione unica di questo pregiatissimo legno, rintracciabile nelle foreste dell’India, dell’Africa orientale e dell’Indonesia, ad averlo reso celebre. Ma le peculiarità dell’ebano non si esauriscono qui: buona stabilità e durabilità, durezza e compattezza, scarsa deformabilità e resistenza alle flessioni e alle torsioni sono altre qualità che lo rendono una soluzione rinomata. Per quali realizzazioni? Mobili di lusso, piccole sculture, manici di coltelli, strumenti musicali e in generale oggetti ornamentali: l’ebano, per via della sua densità, è perfetto per i lavori d’intaglio!

Il delicato trattamento del legname esotico 

Nel caso del legname esotico, il processo d’essiccazione acquisisce, se possibile, un valore ancora più significativo rispetto al legno comune, perché da esso non dipende solo il perfezionamento delle sue caratteristiche prestazionali, ma anche di uno dei principali fattori che induce a scegliere il legno pregiato: l’estetica. Del resto, se l’essiccazione non è gestita in maniera oculata, si rischia di provocare evidenti fessurazioni sul materiale, che possono guastare la fibratura del legno: entro certi limiti non costituisce un problema dal punto di vista strutturale, mentre è sempre una conseguenza rilevante da quello estetico.

A complicare la situazione si aggiunge pure il fatto che trattare legname esotico, alla luce delle sue proprietà uniche, richiede particolare riguardo. Esempio per eccellenza, in questo senso, è l’ebano. Normalmente ospita al suo interno dei contenuti di umidità piuttosto esigui, pertanto deve essere essiccato a velocità variabili, che da moderate si fanno basse. Ma la lentezza del processo è uno di quei fattori che può causare gravi fessurazioni. Solo un’essiccazione scrupolosa e ben condotta in ogni fase può prevenire la problematica: ed è proprio quella che realizzano gli impianti Incomac, i quali consentono, in qualsiasi istante, la precisa gestione di ogni elemento decisivo del processo, dalla regolazione della circolazione d’aria a quella della temperatura, ed infatti sono tutti indicati per il trattamento di legnami esotici e pregiati.

I vantaggi di un’essiccazione artificiale di qualità 

Anche sul versante dei legnami pregiati, permangono i classici vantaggi assicurati dall’essiccazione artificiale:

  1. Dal punto di vista delle tempistiche, è un processo molto più rapido dell’essiccazione naturale;
  2. Elimina eventuali funghi o insetti annidati nel legno, proteggendo anche da possibili attacchi futuri da parte di organismi lignivori;
  3. Riduce il peso del legno, determinando una conseguente diminuzione dei costi di trasporto;
  4. Pone le basi per successive verniciature o finiture del legno;
  5. Aumenta la resistenza meccanica e la durabilità del materiale.


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